Negli ultimi anni i PC sono divenuti sistemi sempre più appetibili per l'high performance computing (HPC), e questo grazie soprattutto alla possibilità di utilizzarli per allestire supercomputer a buon mercato. Supercomputer che oggi possono sfruttare non più soltanto la potenza di calcolo delle CPU ma anche quella dei processori grafici (GPU) che equipaggiano le moderne schede video.
Sebbene già altre aziende, in questi anni, abbiano sperimentato l'uso delle GPU per accelerare applicazioni diverse da quelle grafiche, la start-up PeakStream è tra le prime ad aver introdotto una soluzione commerciale dedicata.
Chiamato PeakStream Platform, il software della società californiana permette di creare un supercomputer sfruttando la potenza di calcolo aggregata delle CPU multi-core, delle GPU e dei processori Cell. Sebbene PeakStream prometta di rendere l'operazione assai più semplice che in passato, per costruirsi il proprio monster di calcolo personale occorre avere buone conoscenze di programmazione e disporre del codice delle applicazioni che si desidera accelerare.
PeakStream PlatformPeakStream Platform si compone di API in C e C++ che gli sviluppatori possono richiamare dalle proprie applicazioni per accedere alle risorse di calcolo di un cluster virtuale formato da CPU multi-core, GPU o una combinazione di questi chip: le API permettono di scegliere quale tipo di funzioni matematiche si desidera eseguire, dopodiché la macchina virtuale richiama delle librerie pre-compilate di software matematici. Attualmente gli unici processori grafici supportati sono quelli di ATI.
PeakStream sostiene che il proprio software può accelerare le applicazioni scientifiche, ingegneristiche o finanziarie fino a 20 volte rispetto ad un sistema a singola CPU. Del resto una GPU di ultima generazione, come la Radeon X1950, è in grado di eseguire i calcoli matematici in virgola mobile con velocità dalle 7 alle 20 volte superiori a quelle di un tradizionale processore dual-core x86. In modalità dual-card (CrossFire per ATI e SLI per Nvidia) il divario diviene ancor più impressionante.
L'azienda conta di vendere la propria piattaforma di HPC nel settore dei petroli, della ricerca scientifica, dell'ingegneria e dell'analisi finanziaria. Il software, che può essere richiesto in versione valutazione, ha un costo che parte da circa 2.000 dollari per singolo nodo di calcolo.
Le piccole dimensioni e la giovane età (meno di due anni) di PeakStream non devono trarre in inganno: la società è infatti guidata da ex dirigenti di Sun, Nvidia, VMware e Network Appliance.
Fonte: Punto informatico