Se PCI Express 2.0 ha raddoppiato la larghezza di banda del predecessore, portandola a 5 Gbit al secondo, non è così scontato che ciò avverrà anche con la versione 3.0: gli ingegneri stanno infatti ancora dibattendo se portare il futuro bus a 8 o 10 Gbps, e questo soprattutto per motivi di compatibilità con il passato. Spingere PCI Express 3.0 a 10 Gbps potrebbe infatti costringere i progettisti a sacrificare la compatibilità con la versione 1.1: ciò significherebbe che, tra pochi anni, le attuali schede PCI Express 1.x non saranno più in grado di funzionare con i nuovi PC.
D'altra parte molti, all'interno di PCI-SIG, sostengono che un aggiornamento da 5 a 8 Gbps avrebbe poco senso, e mancherebbe per altro di soddisfare le esigenze dei produttori di schede grafiche, schede di rete e di altri tipi di periferica sempre più affamati di banda passante.
La tecnologia PCI Express di prossima generazione adotterà anche un nuovo protocollo di trasporto dati che dovrebbe ridurre le attuali latenze e ottimizzare la velocità dei trasferimenti. La velocità reale, infatti, non è mai pari a quella teorica, e questo soprattutto a causa dell'overhead introdotto dal protocollo e dal processo di codifica dei dati. L'attuale PCI Express 2.0, ad esempio, riesce a sfruttare generalmente solo il 70% della larghezza di banda teorica di 5 Gbps.
PCI-SIG continuerà inoltre a lavorare su una specifica per l'implementazione dell'I/O virtualization, già parzialmente implementato nella specifica 2.0: questa tecnologia permette di migliorare notevolmente la condivisione delle periferiche PCI Express fra più macchine virtuali e incrementarne le performance.
Entro la fine dell'anno dovrebbe inoltre essere completata un'estensione per PCI Express 2.0 che permetterà di connettere al bus schede grafiche con consumi superiori a 150 watt.
PCI-SIG è un consorzio formato da alcuni colossi del settore elettronico e informatico, tra i quali figurano Intel, IBM, Microsoft, Nvidia, AMD, HP e LSI.
Fonte: PuntoInformatico