Mark Cerny, portavoce di Sony per lo sviluppo della Playstation 4 ci svela alcune scelte effettuate da Sony per quanto riguarda l'hardware della console di nuova generazione. Avevamo già annunciato alcune probabili specifiche, successivamente confermate anche da AMD stessa per quanto riguarda l'utilizzo di una APU nella PS4.
Mark Cerny spiega come la precedente architettura CELL della PlayStation 3, basata su core PowerPC e realizzata in collaborazione con IBM e Toshiba, ha creato non pochi grattacapi agli sviluppatori di videogames, che si sono visti costretti a studiare a fondo l'architettura di questa CPU per porterne sfruttare al massimo le grandi potenzialità nascoste. Ciò ha chiramente frenato lo sviluppo di videogiochi per PS4 e Sony non vuole quindi commettere lo stesso errore, ma cerca di marcare stretto Microsoft utilizzando un hardware presumibilmente simile. E' ormai certo quindi l'utilizzo di una CPU di tipo x86, con 8 core AMD Jaguar, evoluzione dei core Bobcat adottati nelle APU AMD di fascia bassa. L'adozione di core x86 faciliterà lo sviluppo di videogiochi compatibili con tutte le piattaforme: Sony PS4, Xbox 720 e quindi presumibilmente anche PC.
Per massimizzare le prestazioni Sony ed AMD puntano ad un approccio che vede probabilmente la massima incarnazione del progetto Fusion, un progetto lanciato ormai più di 5 anni fa. E' ormai chiara l'importanza di abbattare le distanze tra GPU e CPU, eliminando il collo di bottiglia costituito dal bus PCI Express che interfaccia CPU e GPU. Ciò porta a vantaggi puramente prestazionali, ma anche all'abbattimento di costi di produzione e ad una maggiore efficienza. Tuttavia, la memoria DDR3 che GPU e CPU devono condividere nelle attuali APU costituisce ancora un importante collo di bottiglia. Nel corso delle nostre recensioni abbiamo infatti notato come l'incremento della frequenza delle memorie DDR3 portasse a consistenti benefici nelle performance delle APU. Le console di nuova generazione prevedono l'abbattimento di tale limite grazie all'adozione di memorie GDDR5, collegate alla APU tramite un bus a 256 bit. Con un quantitativo di memoria di 8GB, una bandwidth teorica di 176 GB/s e 8 core x86, rimane l'unica incognita a livello hardware del quantitativo di stream processors che AMD riuscirà ad integrare nella APU.
C'è però un ultimo aspetto che potrebbe portare ad un deciso passo avanti rispetto all'attuale generazione delle APU. Questo aspetto non è ancora stato dettagliato nelle console di ultima generazione, ma era stato anticipato nel progetto Fusion e presumibilmente potrebbe essere finalmente implementato in questa occasione: la possibilità per CPU e GPU di accedere agli stessi dati in memoria. Finora la memoria condivisa di sistema è stata gestita per le APU a compartimenti stagni: la CPU non poteva accedere ai dati elaborati dalla GPU e viceversa. Degli indirizzi di memoria condivisi porteranno a benefici prestazionali davvero consistenti, qualcosa che AMD ha già in programma per le sue future APU di terza generazione, nome in codice Kaveri. Si tratta di un'importante innovazione che a nostro avviso non potrà mancare in una console che sia davvero di nuova generazione.