Che la frammentazione sia uno dei maggiori problemi di Android non è sicuramente una novità, è interessante tuttavia notare come Google abbia recentemente deciso di cambiare la propria politica in materia di adozione di una determinata release del robottino verde.
In che cosa consiste questa rottura con il passato? Lo potete vedere nella tabella sottostante:
Versione di Android | Apertura finestra GMS | Chiusura finestra GMS |
Gingerbread | 6-Dec-2010 | 1-Feb-2014 |
Honeycomb | 24-Feb-2011 | 1-Feb-2014 |
Ice Cream Sandwich | 16-Dec-2011 | 1-Feb-2014 |
JB 4.1 (API level 16) | 12-Jul-2012 | 1-Feb-2014 |
JB 4.2 (API level 17) | 13-Nov-2012 | 24-Apr-2014 |
JB 4.3 (API level 18) | 25-Lug-2013 | 31-Lug-2014 |
KK 4.4 (API level 19) | 31-Ott-2013 | Ancora sconosciuta |
In sostanza Google ha imposto ai produttori di smartphone e tablet con OS Android un termine ultimo oltre il quale non sarà più possibile certificare e dunque commercializzare un prodotto che monti una versione di Android obsoleta. Questo sistema dovrebbe essere entrato in vigore solo dallo scoso 1 Febbraio ma rappresenta comunque un buon primo passo per ridurre la frammentazione.
Andando ad analizzare nello specifico il funzionamento di questo nuovo provvedimento, scopriamo che in sostanza a Mountain View hanno stilato una sorta di calendario. Come vedete nella tabella sopra, dallo scorso 1 Febbraio Google non accetta più la commercializzazione di dispositivi con Gingerbread, Honeycomb, ICS o Jelly Bean 4.1. In termini pratici significa che se un produttore tentasse oggi di far approvare da Google un nuovo smartphone con una versione di Android inferiore alla 4.2 non otterrebbe la certificazione per l'accesso al Play Store, perchè scaduta da qualche giorno. Potete notare che i termini sono piuttosto restrittivi, dal prossimo 31 luglio infatti tutti i nuovi smartphone lanciati sul mercato dovranno avere Android KitKat.
Questo provvedimento risolve il problema della frammentazione? Assolutamente no, ma è un primo passo importante nella direzione giusta. Questa nuova politica di Google non dice nulla sugli aggiornamenti per i dispositivi già messi in commercio, ed è questo il grande problema di Android; siamo tuttavia curiosi di vedere come si evolverà la situazione nei prossimi mesi.
NB: a scanso di equivoci, precisiamo che la tabella riportata si riferisce solo a dispositivi che devono ancora entrare in commercio, tutti gli smartphone\tablet con Jelly Bean 4.1 o inferiori commercializzati prima di Febbraio continuano ad avere accesso al Play Store.