Una ricerca McAfee Inc. rivela che le madri considerano i pericoli sul Web altrettanto pericolosi della guida in stato di ebbrezza e dell'utilizzo di droghe
McAfee affida a una mamma di tre figli l'incarico di prima paladina a capo della sicurezza cibernetica.
Risultati chiave:
il 58% delle madri pensa che il governo non stia facendo abbastanza per la sicurezza dei minori online;
il 32% degli adolescenti cancella la cronologia di ricerca per nascondere ai genitori lattività sul web;
il 34% di ragazzine adolescenti ha fornito la propria descrizione fisica o la foto a sconosciuti
Milano, 10 Novembre 2008 - Secondo la nuova ricerca pubblicata dalla società di sicurezza McAfee, Inc., circa due terzi delle mamme con figli adolescenti negli Stati Uniti sono preoccupate della sicurezza dei propri figli online a causa di possibili e-mail pericolose o dell'adescamento da parte di malintenzionati del web - in pari misura, o persino di più, della guida in stato di ebbrezza (62%) e della sperimentazione di droghe (65%).
Questo timore è supportato dai risultati della ricerca McAfee, che ha rivelato che il 52% degli adolescenti ha dato informazioni personali online a persone che non conoscono nella vita reale, con il 34% delle adolescenti che ha affermato di aver fornito una fotografia o la propria descrizione fisica a degli sconosciuti online. Il principale ostacolo da affrontare per le madri è rappresentato dalla possibilità di tenere traccia delle attività svolte dai figli online, poiché il 32% dei giovani ha affermato di cancellare la cronologia del browser una volta finito di utilizzare il computer, e il 16% ha creato indirizzi e-mail privati o profili di social networking per nascondere ai genitori quello che fa online.
"In qualità di padre di tre figli, certamente sono preoccupato dell'attività e degli incontri che i miei ragazzi possono fare online", ha affermato Dave DeWalt, McAfee presidente e Chief Executive Officer. "Nonostante siano stati compiuti progressi negli ultimi dieci anni per combattere i pericoli online, i rischi restano una questione reale per i nostri bambini. L'educazione è un elemento chiave dell'iniziativa di McAfee recentemente annunciata per combattere il Cybercrime, perché sappiamo che una maggiore informazione per i genitori significa una maggiore sicurezza per i bambini online".
La ricerca condotta da Harris Interactive® per McAfee su un campione di oltre 1000 mamme statunitensi con figli di età compresa tra i 13 e i 17 anni, e su ragazzi della stessa fascia di età, offre numerosi spunti sui timori delle mamme e sul comportamento degli adolescenti su Internet. Il 58% per cento delle madri non crede che le istituzioni stiano facendo abbastanza per la sicurezza dei bambini on-line. E le mamme non considerano più la camera dei propri figli come un luogo sicuro il 44% ha affermato di essere preoccupata della sicurezza dei figli quando navigano su Internet nella loro stanza senza il controllo di qualcuno, e una su quattro (24%) è più preoccupata di cosa fa il proprio figlio online rispetto a quando è fuori casa. Quando si tratta del comportamento online dei propri figli, la preoccupazione principale del 58% delle madri è rappresentata dalla condivisione di troppe informazioni personali.
Le madri si illudono del comportamento dei propri figli online?
Secondo lo studio, la risposta è un clamoroso "sì". La ricerca McAfee ha scoperto che il 72% delle madri si basa su un accordo verbale con i propri figli si tratta di una discussione su ciò che è consentito o meno fare online - e il 48% ha ammesso che non sa cosa fanno realmente i figli online. Attraverso i giovani intervistati, McAfee ha scoperto che la realtà è che molti ragazzi si industriano con vari sotterfugi per evitare il controllo dei genitori, allo stesso tempo esponendo potenzialmente loro stessi e gli altri ai pericoli del web.
- Il 63% dei ragazzi ha dichiarato di sapere come nascondere ai genitori l'attività online. Il 43% chiude o riduce a icona il browser all'avvicinarsi di un genitore, il 32% cancella la cronologia di ricerca appena finito di utilizzare il computer, il 16% crea indirizzi e-mail o profili di social networking privati e l'11% sblocca o disabilita il parental control o i filtri dei genitori.
- Il 52% dei ragazzi ha dato informazioni personali online a qualche sconosciuto, comprese foto personali e/o descrizioni fisiche (24%). Il doppio delle ragazze adolescenti ha condiviso le foto o le descrizioni fisiche personali online rispetto ai ragazzi coetanei (34% delle ragazze contro il 15% dei ragazzi).
- il 20% dei ragazzi è stato protagonista di comportamenti bullismo online, compresa la pubblicazione di informazioni non veritiere o offensive, o immagini imbarazzanti, diffondendo voci e pettegolezzi
- Il 9% dei ragazzi ha utilizzato Internet per imbrogliare i professori.
Quindi, cosa sono disposte a fare le madri per mantenere un occhio proattivo sull'attività online dei propri figli? Per riuscire a tenere traccia di ciò che i loro ragazzi fanno sul web, un quarto (26%) delle mamme ha detto di aver fatto richiesta di amicizia al proprio figlio su un sito di social networking, ma molte mamme procedono in incognita per controllarli. Il 59% ha dichiarato di controllare la cronologia del browser del proprio figlio quando effettua ricerche su Internet, e il 15% utilizza un programma software per controllare quello che i propri bambini fanno online.
Molti adolescenti rimarrebbero negativamente colpiti da questo tipo di tattiche ritenute sleali. Un quarto ne sarebbe turbato (24%), uno su cinque si sentirebbe ferito (19%) e il 34% si sentirebbe offeso scoprendo la madre a tener traccia di ciò che fanno online a loro insaputa o senza il loro permesso, proprio come Lynette, una delle mamme del telefilm "Desperate Housewives.
Lo studio rientra in una nuova iniziativa McAfee per l'educazione che intende aiutare le mamme a stare al passo con gli ultimi pericoli online e a insegnare a bambini e ragazzi come navigare al sicuro su Internet attraverso gli appuntamenti con Tracy Mooney, la prima mamma paladina della sicurezza online, una vera e propria Chief Cyber Security Mom, e con Parry Aftab, avvocato e scrittore in qualità di primo Family Internet Safety Advisor.
La prima mamma a capo della sicurezza cibernetica
Riconoscendo che l'educazione è importante almeno quanto la tecnologia, McAfee annuncia che Tracy Mooney, di Chicago, mamma di tre figli, è stata scelta come prima mamma paladina della sicurezza informatica investendola del titolo di Chief Cyber Security Mom.
"A volte mi sono sentita sopraffatta nel tentativo di tenere il passo con tutte le novità che i miei bambini possono fare su Internet", ha detto Mooney. "Ci sono un sacco di informazioni là fuori, i genitori hanno solo bisogno di sapere dove andare a trovarle. I bambini vogliono rompere le regole e superare i limiti, ed è giusto dargli il loro giusto spazio e la loro privacy. Penso che sia utile agire in anticipo, insegnando loro come comportarsi in maniera responsabile e sicura on-line, proprio come insegniamo loro a comportarsi nella vita reale."
In qualità di mamma che si rivolge in prima persona ad altri genitori, la signora Mooney, che ha recentemente partecipato al McAfee "S.P.A.M. Experiment", fornirà informazioni semplici e consigli alle madri preoccupate attraverso la sua pagina Web al sito www.mcafee.com/mom. Incontrerà inoltre altre mamme e rappresentanti di istituzioni e enti governativi sul tema della sicurezza on-line nelle scuole e in varie comunità.
"Proprio per la mia esperienza di madre di tre figli di 17, 12, e 4 anni e ½, incredibilmente attivi on-line, so quanto sia facile per i vostri ragazzi mettersi in pericolo sul web", ha detto la signora Mooney. "L'anno scorso, ho scoperto che mio figlio riceveva messaggi minacciosi. Tale esperienza mi ha fatto iniziare un cammino per imparare di più su ciò che è necessario fare come genitore per tenere i miei ragazzi al sicuro dai pericoli del web".
Per imparare a instaurare un dialogo tra genitori e figli sulla sicurezza online, i genitori sono invitati a scaricare l'e-book "Decalogo McAfee della protezione in Internet per la tua famiglia" sul sito www.mcafee.com/advice. (http://it.mcafee.com/root/identitytheft.asp?cid=2390310
Metodologia di ricerca
Harris Interactive ha condotto questo sondaggio online negli Stati Uniti per conto di McAfee, Inc. tra il 26 settembre e l'8 ottobre 2008, su 529 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni che navigano su Internet, e tra il 30 settembre e il 10 ottobre 2008, su 598 donne maggiorenni e madri/tutori legali di ragazzi di età compresa tra i 13 e 17 anni che navigano su Internet. I dati sono stati ponderati per essere rappresentativi anche al di fuori degli Stati Uniti. Questo sondaggio on-line non è basato su un campione probabilistico e quindi non possono essere calcolate stime teoriche dell'errore di campionamento.
McAfee affida a una mamma di tre figli l'incarico di prima paladina a capo della sicurezza cibernetica.
Risultati chiave:
il 58% delle madri pensa che il governo non stia facendo abbastanza per la sicurezza dei minori online;
il 32% degli adolescenti cancella la cronologia di ricerca per nascondere ai genitori lattività sul web;
il 34% di ragazzine adolescenti ha fornito la propria descrizione fisica o la foto a sconosciuti
Milano, 10 Novembre 2008 - Secondo la nuova ricerca pubblicata dalla società di sicurezza McAfee, Inc., circa due terzi delle mamme con figli adolescenti negli Stati Uniti sono preoccupate della sicurezza dei propri figli online a causa di possibili e-mail pericolose o dell'adescamento da parte di malintenzionati del web - in pari misura, o persino di più, della guida in stato di ebbrezza (62%) e della sperimentazione di droghe (65%).
Questo timore è supportato dai risultati della ricerca McAfee, che ha rivelato che il 52% degli adolescenti ha dato informazioni personali online a persone che non conoscono nella vita reale, con il 34% delle adolescenti che ha affermato di aver fornito una fotografia o la propria descrizione fisica a degli sconosciuti online. Il principale ostacolo da affrontare per le madri è rappresentato dalla possibilità di tenere traccia delle attività svolte dai figli online, poiché il 32% dei giovani ha affermato di cancellare la cronologia del browser una volta finito di utilizzare il computer, e il 16% ha creato indirizzi e-mail privati o profili di social networking per nascondere ai genitori quello che fa online.
"In qualità di padre di tre figli, certamente sono preoccupato dell'attività e degli incontri che i miei ragazzi possono fare online", ha affermato Dave DeWalt, McAfee presidente e Chief Executive Officer. "Nonostante siano stati compiuti progressi negli ultimi dieci anni per combattere i pericoli online, i rischi restano una questione reale per i nostri bambini. L'educazione è un elemento chiave dell'iniziativa di McAfee recentemente annunciata per combattere il Cybercrime, perché sappiamo che una maggiore informazione per i genitori significa una maggiore sicurezza per i bambini online".
La ricerca condotta da Harris Interactive® per McAfee su un campione di oltre 1000 mamme statunitensi con figli di età compresa tra i 13 e i 17 anni, e su ragazzi della stessa fascia di età, offre numerosi spunti sui timori delle mamme e sul comportamento degli adolescenti su Internet. Il 58% per cento delle madri non crede che le istituzioni stiano facendo abbastanza per la sicurezza dei bambini on-line. E le mamme non considerano più la camera dei propri figli come un luogo sicuro il 44% ha affermato di essere preoccupata della sicurezza dei figli quando navigano su Internet nella loro stanza senza il controllo di qualcuno, e una su quattro (24%) è più preoccupata di cosa fa il proprio figlio online rispetto a quando è fuori casa. Quando si tratta del comportamento online dei propri figli, la preoccupazione principale del 58% delle madri è rappresentata dalla condivisione di troppe informazioni personali.
Le madri si illudono del comportamento dei propri figli online?
Secondo lo studio, la risposta è un clamoroso "sì". La ricerca McAfee ha scoperto che il 72% delle madri si basa su un accordo verbale con i propri figli si tratta di una discussione su ciò che è consentito o meno fare online - e il 48% ha ammesso che non sa cosa fanno realmente i figli online. Attraverso i giovani intervistati, McAfee ha scoperto che la realtà è che molti ragazzi si industriano con vari sotterfugi per evitare il controllo dei genitori, allo stesso tempo esponendo potenzialmente loro stessi e gli altri ai pericoli del web.
- Il 63% dei ragazzi ha dichiarato di sapere come nascondere ai genitori l'attività online. Il 43% chiude o riduce a icona il browser all'avvicinarsi di un genitore, il 32% cancella la cronologia di ricerca appena finito di utilizzare il computer, il 16% crea indirizzi e-mail o profili di social networking privati e l'11% sblocca o disabilita il parental control o i filtri dei genitori.
- Il 52% dei ragazzi ha dato informazioni personali online a qualche sconosciuto, comprese foto personali e/o descrizioni fisiche (24%). Il doppio delle ragazze adolescenti ha condiviso le foto o le descrizioni fisiche personali online rispetto ai ragazzi coetanei (34% delle ragazze contro il 15% dei ragazzi).
- il 20% dei ragazzi è stato protagonista di comportamenti bullismo online, compresa la pubblicazione di informazioni non veritiere o offensive, o immagini imbarazzanti, diffondendo voci e pettegolezzi
- Il 9% dei ragazzi ha utilizzato Internet per imbrogliare i professori.
Quindi, cosa sono disposte a fare le madri per mantenere un occhio proattivo sull'attività online dei propri figli? Per riuscire a tenere traccia di ciò che i loro ragazzi fanno sul web, un quarto (26%) delle mamme ha detto di aver fatto richiesta di amicizia al proprio figlio su un sito di social networking, ma molte mamme procedono in incognita per controllarli. Il 59% ha dichiarato di controllare la cronologia del browser del proprio figlio quando effettua ricerche su Internet, e il 15% utilizza un programma software per controllare quello che i propri bambini fanno online.
Molti adolescenti rimarrebbero negativamente colpiti da questo tipo di tattiche ritenute sleali. Un quarto ne sarebbe turbato (24%), uno su cinque si sentirebbe ferito (19%) e il 34% si sentirebbe offeso scoprendo la madre a tener traccia di ciò che fanno online a loro insaputa o senza il loro permesso, proprio come Lynette, una delle mamme del telefilm "Desperate Housewives.
Lo studio rientra in una nuova iniziativa McAfee per l'educazione che intende aiutare le mamme a stare al passo con gli ultimi pericoli online e a insegnare a bambini e ragazzi come navigare al sicuro su Internet attraverso gli appuntamenti con Tracy Mooney, la prima mamma paladina della sicurezza online, una vera e propria Chief Cyber Security Mom, e con Parry Aftab, avvocato e scrittore in qualità di primo Family Internet Safety Advisor.
La prima mamma a capo della sicurezza cibernetica
Riconoscendo che l'educazione è importante almeno quanto la tecnologia, McAfee annuncia che Tracy Mooney, di Chicago, mamma di tre figli, è stata scelta come prima mamma paladina della sicurezza informatica investendola del titolo di Chief Cyber Security Mom.
"A volte mi sono sentita sopraffatta nel tentativo di tenere il passo con tutte le novità che i miei bambini possono fare su Internet", ha detto Mooney. "Ci sono un sacco di informazioni là fuori, i genitori hanno solo bisogno di sapere dove andare a trovarle. I bambini vogliono rompere le regole e superare i limiti, ed è giusto dargli il loro giusto spazio e la loro privacy. Penso che sia utile agire in anticipo, insegnando loro come comportarsi in maniera responsabile e sicura on-line, proprio come insegniamo loro a comportarsi nella vita reale."
In qualità di mamma che si rivolge in prima persona ad altri genitori, la signora Mooney, che ha recentemente partecipato al McAfee "S.P.A.M. Experiment", fornirà informazioni semplici e consigli alle madri preoccupate attraverso la sua pagina Web al sito www.mcafee.com/mom. Incontrerà inoltre altre mamme e rappresentanti di istituzioni e enti governativi sul tema della sicurezza on-line nelle scuole e in varie comunità.
"Proprio per la mia esperienza di madre di tre figli di 17, 12, e 4 anni e ½, incredibilmente attivi on-line, so quanto sia facile per i vostri ragazzi mettersi in pericolo sul web", ha detto la signora Mooney. "L'anno scorso, ho scoperto che mio figlio riceveva messaggi minacciosi. Tale esperienza mi ha fatto iniziare un cammino per imparare di più su ciò che è necessario fare come genitore per tenere i miei ragazzi al sicuro dai pericoli del web".
Per imparare a instaurare un dialogo tra genitori e figli sulla sicurezza online, i genitori sono invitati a scaricare l'e-book "Decalogo McAfee della protezione in Internet per la tua famiglia" sul sito www.mcafee.com/advice. (http://it.mcafee.com/root/identitytheft.asp?cid=2390310
Metodologia di ricerca
Harris Interactive ha condotto questo sondaggio online negli Stati Uniti per conto di McAfee, Inc. tra il 26 settembre e l'8 ottobre 2008, su 529 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni che navigano su Internet, e tra il 30 settembre e il 10 ottobre 2008, su 598 donne maggiorenni e madri/tutori legali di ragazzi di età compresa tra i 13 e 17 anni che navigano su Internet. I dati sono stati ponderati per essere rappresentativi anche al di fuori degli Stati Uniti. Questo sondaggio on-line non è basato su un campione probabilistico e quindi non possono essere calcolate stime teoriche dell'errore di campionamento.
- Jacopo P. -