Il concetto è semplice, come si legge sulle pagine di ShareMonkey, e consiste nel consentire agli utenti P2P di "apprezzare" i propri artisti preferiti: scovata l'origine di una traccia o di un film, l'utente può decidere di acquistarne una copia, col duplice effetto di "mettersi in regola", almeno in parte, e di sostenere economicamente i contenuti che ritiene di qualità.
Come funziona? ShareMonkey afferma di aver individuato l'origine degli album da cui sono presi i 500mila Mp3 più condivisi e di conoscere vita morte e miracoli di 200mila film, numeri che a detta dei gestori sono destinati a crescere di giorno in giorno.
Zeropaid va a fondo della questione presentando anche una prova di ShareMonkey che, una volta scaricato, si rivela effettivamente piuttosto semplice da utilizzare.
Difficile dire quale sarà l'appeal che il nuovo programma di "tracking" delle opere che circolano abusivamente sulle piattaforma di sharing riuscirà ad esprimere presso gli utenti. Quel che è certo, è che non sono pochi quelli che negli anni hanno cercato nuovi strumenti per riconoscere il dovuto agli artisti che ritengono di valore.
Fonte: PuntoInformatico