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Caratteristiche tecniche
Di solito il peso è uno dei parametri che consente rozzamente di stimare le potenzialità di un dissipatore. I suoi 865 g mostrano che c'è molta “sostanza” in questo dissipatore. Anche se sembra piuttosto compatto grazie alla forma a parallelepipedo, è in realtà un po' ingombrante specie in altezza, dove 16,1 cm sono un po' troppi per permetterne l'installazione nei case più stretti. Le altre due dimensioni di 12 e 12,5 cm non sono invece di alcun impaccio all'interno del case. La base è in rame ed è stata nickelata, come del resto tutte le altre parti del dissipatore (cioè le heatpipes in rame e le alette in alluminio), regalando al dissipatore un aspetto lucente ed elegante. La lappatura è davvero ottima mostrando una superficie praticamente a specchio. Dalla base si dipartono le 8 heatpipes di cui 4 piegate a “U” e altre 4 terminanti nella base. Visto che disporre 8 heatpipes parallelamente alla base sarebbe stato impossibile, la superficie lungo cui sono disposte è leggermente incurvata.
Di solito il peso è uno dei parametri che consente rozzamente di stimare le potenzialità di un dissipatore. I suoi 865 g mostrano che c'è molta “sostanza” in questo dissipatore. Anche se sembra piuttosto compatto grazie alla forma a parallelepipedo, è in realtà un po' ingombrante specie in altezza, dove 16,1 cm sono un po' troppi per permetterne l'installazione nei case più stretti. Le altre due dimensioni di 12 e 12,5 cm non sono invece di alcun impaccio all'interno del case. La base è in rame ed è stata nickelata, come del resto tutte le altre parti del dissipatore (cioè le heatpipes in rame e le alette in alluminio), regalando al dissipatore un aspetto lucente ed elegante. La lappatura è davvero ottima mostrando una superficie praticamente a specchio. Dalla base si dipartono le 8 heatpipes di cui 4 piegate a “U” e altre 4 terminanti nella base. Visto che disporre 8 heatpipes parallelamente alla base sarebbe stato impossibile, la superficie lungo cui sono disposte è leggermente incurvata.
Il corpo del dissipatore è composto da 4 blocchi di alette in alluminio. I blocchi centrali, più vicini alla ventola, presentano alette disposte orizzontalmente e raccolgono il calore delle due heatpipes centrali (che presumibilmente saranno anche le più “calde”) e delle due più esterne tutte piegate a “U”. Ai blocchi esterni, che dispongono invece di alette disposte perpendicolarmente alle altre, arrivano le altre 4 heatpipes. Grazie a questa struttura particolarmente elaborata e alla ventola in posizione centrale il flusso d'aria e il calore viene ben distribuito su tutta la struttura, riuscendo a ottenere prestazioni ottime anche con un flusso d'aria piuttosto contenuto.
Passiamo ora alla ventola da 120mm anch'essa di produzione Coolermaster. La struttura portante è quella classica delle ventole 120x120x25mm, quindi può essere facilmente sostituita smontando l'apposita struttura che la sorregge, cosa che rende il dissipatore molto versatile e soprattutto longevo. Il design particolare a 9 pale permette di raggiungere un ottimo flusso d'aria di 69,7 CFM ma soprattutto una pressione statica di ben 2.94mm H20. Quest'ultima caratteristica permette all'aria di essere ben diretta verso il centro del dissipatore senza fuoriuscire lateralmente, e sfruttando quindi al meglio tutta la superficie delle alette. Il regime di rotazione della ventola va da 800 a 1800 rpm e può essere controllato sia con il potenziometro in dotazione, sia via software grazie al connettore a 4 pin e quindi la possibilità di usare una regolazione PWM. La rumorosità dichiarata va da 17 a 21 dBA.
Merita una breve nota la tecnologia utilizzata per il rotore della ventola: in luogo dei comuni sleeve bearing e 2-ball bearing, troviamo il rifle bearing che promette rumorosità contenute come lo sleeve bearing ma tempi di vita medi comparabili a quelli del 2-ball bearing (solitamente ben più lunghi di quelli dello sleeve bearing). La tecnologia rifle bearing è utilizzata praticamente soltanto dalla CoolerMaster, benché dalla struttura stessa del rotore si possa capire facilmente i vantaggi che si hanno quando la ventola lavora in posizione verticale. Ricordiamo in breve il funzionamento dello sleeve bearing: è basato su un rotore solidale alle pale che girano (essenzialmente un perno) il quale ruota all'interno dello statore, costituito da un cilindro cavo riempito di lubrificante. Lo spazio in cui deve ruotare il perno è abbastanza più ampio dello stretto necessario e quindi il compito del lubrificante di far galleggiare il corpo rotante è essenziale, specialmente quando la ventola è in posizione verticale in cui il peso tende a schiacciare il lubrificante, ottenendo una rotazione non perfettamente circolare ma ellittica e producendo forti attriti. Ciò causa nello sleave bearing maggiore rumorosità finché il consumo del lubrificante a causa del peso stesso del corpo rotante porta alla morte definitiva della ventola. Il concetto del rifle bearing è essenzialmente identico allo sleeve bearing ma in questo caso lo statore presenta una struttura diversa, che permette al rotore di autosostenersi senza gravare troppo sul lubrificante. Come si può notare nell'immagine il corpo che sorregge il rotore non è continuo ma presenta dei tagli ricurvi, che permettono al lubrificante di fluire attraverso di essi. In questo modo il regime di rotazione della ventola permette di spingere il lubrificante attraverso queste fessure e a farlo rientrare da sotto sostenendo il corpo rotante e limitando al massimo gli attriti.
Infine una nota di merito per il sistema di fissaggio della ventola, che si trova “sospesa” tra i due corpi di alette in alluminio, grazie alla struttura in plastica sovrastante che non ha quindi soltanto un fine estetico. La ventola è infatti attaccata a questa parte con un sistema a incastro, e tra la ventola e il coperchio è presente un piccolo strato di gommapiuma in grado di assorbire tutte le vibrazioni della ventola. In questo modo essa è praticamente isolata dal dissipatore e viene limitata al massimo la rumorosità dovuta alle vibrazioni.